Non basta conservare, non basta recuperare. La nostra generazione deve lasciare tracce fisiche del proprio passaggio sulla terra. Dalla fine del Medioevo fino all'epoca dei lumi e anche fino al diciannovesimo secolo, alle generazioni che prendevano il posto di quelle precedenti si regalavano grandi opere, quelle che poi tutto il mondo invidia all'Italia. Architettura e urbanistica sono cose serie, che nulla hanno a che fare con la pessima qualita' di quanto si e' fatto negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta del secolo passato. Quelle cose sono gia' pronte per essere rottamate. Ma non abbiamo, ora, scusa alcuna. Anche se non saremo capaci di lasciare a chi verra' dopo di noi cose come Palazzo Vecchio, la Basilica di San Pietro, Venezia tutta intera, il Campo dei Miracoli di Pisa e tantissimo altro, almeno non ripieghiamoci sulla semplice manutenzione dell'esistente (che non siamo neppure capaci di fare adeguatamente)